Quaresima 2022

Non dimentichiamo i nostri fratelli, facciamo il bene, costruiamo la pace

ESORTAZIONE PASTORALE PER LA QUARESIMA 2022

Carissimi fratelli e sorelle, alla vigilia del tempo forte dei quaranta giorni che ci prepara alla S. Pasqua, desidero far giungere a tutti il mio invito a far tesoro del Messaggio che il Santo Padre Francesco ha inviato alla Chiesa universale per la Quaresima 2022 e insieme a fare nostra l’esortazione dei Vescovi italiani, che ci invitano ad una triplice conversione: all’ascolto, alla realtà e alla spiritualità per vivere bene e rinvigorire i passi del nostro cammino sinodale.

Non stanchiamoci di fare il bene.

Papa Francesco incentra il suo messaggio quaresimale su una espressione tratta dalla lettera di San paolo ai Galati: «Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione (kairós), operiamo il bene verso tutti» (Gal 6, 9- 10-a).

Nel leggere il Messaggio del Santo Padre, ho trovato che le sue riflessioni sono quanto mai in sintonia con il cammino che stiamo compiendo insieme, soprattutto in considerazione delle tante ferite e dell’enorme stanchezza che la pandemia, male non ancora del tutto debellato, sta lasciando nella vita di tutti noi, anche dei nostri ambienti ecclesiali. Il cammino sinodale, invece, ci chiede un nuovo generoso slancio pastorale. Inoltre, il dramma della guerra in Ucraina, divampata come un incendio, nella nostra casa comune che è l’Europa, sta facendo tante vittime innocenti e distruzione.

Di fronte a tutto questo, dunque, quanto mai risuona opportuno l’invito del Papa con le parole di San Paolo: «Non stanchiamoci di fare il bene». Non possiamo come cristiani mancare all’appuntamento con la storia portando la nostra testimonianza di carità e di speranza, per curarne le ferite.

“Fratelli tutti”: un impegno comune

Ho pensato, pertanto, insieme alle iniziative di preghiera e di solidarietà verso quanti sono colpiti dalla pandemia e dal dramma della guerra di invitare le nostre comunità alla lettura, meditata e attualizzata, dell’enciclica di papa Francesco “Fratelli tutti”, quale comune impegno quaresimale. Questo per aiutarci a costruire una vera fraternità che parta dalla consapevolezza che viviamo in un mondo senza frontiere e che nelle situazioni che viviamo (pandemia, guerra, divario tra le popolazioni, ecc) la vera fratellanza è una esigenza ineludibile. “Ci chineremo per toccare e guarire le ferite degli altri?” (FT 70).

Comunicare i segni di rinascita.

Un altro modo per sentirci in comunione di intenti tra noi, tra gli sconvolgimenti e le incertezze che sperimentiamo, è quello di trasmetterci reciprocamente le iniziative che, come singoli e come parrocchie, stiamo realizzando, e che molte volte passano inosservate per la fatica di comunicarle. È un dono sentirsi Chiesa che cerca insieme le risposte alle domande suscitate dai drammi della nostra recente storia, una Chiesa che si fa compagna di strada con tutti coloro che ricercano la verità, che si interrogano sul significato della vita e della morte, della povertà, della guerra: temi che facilmente emergono e per i quali i cristiani devono poter offrire significative riflessioni. È utile comunicarci, quale dono offerto umilmente a tutti, quei “segni di speranza” che, come fratelli nella fede, possiamo valorizzare. Essi possono incoraggiarci nel promuovere, nel nostro vissuto personale e comunitario, scelte di solidarietà e di amicizia sociale, gesti di vicinanza e di fraternità, nei confronti degli anziani, dei malati o delle persone sole, dei bambini, di gente senza casa, dei rifugiati, di migranti, o di famiglie in difficoltà, ecc… 

In una parola dobbiamo ritornare ad essere quei ricercatori di bene che aveva caratterizzato la nostra preparazione alla V centenaria incoronazione della Madonna di Oropa e che aveva avuto un momento di grande comunione nella Pentecoste del 2019, in piazza Duomo, dove tutti, abbiamo portato il nostro contributo di come sappiamo fare il bene. Queste testimonianze sono importanti e ci aiutano anche nel nostro ringraziamento per il giubileo diocesano.

Non possiamo inoltre dimenticare quanto ha auspicato il Papa nel suo storico discorso alla Chiesa italiana, radunata a Firenze, nel 2015: “Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza. Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà”.

Quaresima di Fraternità

Infine, come è tradizione nella nostra Diocesi, la Quaresima è una stagione del nostro impegno concreto in cui sottolineare con maggiore evidenza e incisività il dono della vicinanza alle nostre missioni, partecipando ai progetti della Quaresima di fraternità. Potremo così aiutare i nostri missionari che operano in varie Paesi del mondo ed accompagnarli e sostenerli spiritualmente ed economicamente. Se avremo riconosciuto la

forza dell’amore di Dio, nella nostra vita personale e comunitaria, non potremo fare a meno di condividere ciò che abbiamo visto e sperimentato.

Buon cammino di conversione

Vi auguro, dunque, un operoso cammino quaresimale, accompagnato dal Signore Gesù, che ci ama e continua a dare la vita per noi, perché possiamo impegnarci, a nostra volta, a dare la vita per Lui e per i nostri fratelli, particolarmente i poveri, nei quali Egli ama identificarsi. Invito ancora tutti ad accogliere l’appello del Papa a vivere l’inizio della Quaresima, offrendo il digiuno, la preghiera e le opere di carità per la pace, considerati i drammatici sviluppi della crisi Ucraina. 

Buona Quaresima a tutti, già pregustando la gioia della Pasqua!

Tutti saluto e benedico nel nome del Signore!

+ Roberto Farinella

Biella, 2 marzo 2022

Mercoledì delle Ceneri