Povero, rifiutato, straniero, viandante

“La vera misericordia è più che gettare una moneta ad un mendicante; è arrivare a capire che un edificio che produce mendicanti ha bisogno di ristrutturazioni.”

Martin Luther King

 

Siamo entrati da poco nel tempo di Avvento, tempo di Vigilanza e di Attesa. Il Signore Veniente entra nelle nostre vite per rinnovarle. Il modo migliore, credo, di vivere l’Avvento è stare attenti a come Lui si manifesta nella nostra vita quotidiana. Certo il Signore ha molti modi per farlo, ma soprattutto, ci ricorda il Vangelo, quando incontriamo il povero e il bisognoso. Se leggiamo il testo che l’evangelista Matteo scrive al capitolo 25, 31-46 del suo Vangelo, ci troviamo davanti ad una descrizione quasi pittorica. Si apre davanti a noi una scena in cui il Signore distingue gli uomini come il pastore fa col suo gregge. L’essere accolti come Benedetti dal Padre dipende dalle azioni di Carità. Poco importa la devozione, poco importa quante preghiere hai fatto, il giudizio di Dio sulla storia e su ogni uomo sarà sulla Carità. Il povero ha una caratteristica eccellente rispetto agli altri uomini: in lui siamo certi che vive il Cristo!

Purtroppo le idee imperanti che circolano oggi, accolte sovente anche dai cristiani, perlopiù insinuano in noi che il povero è un problema. Si arriva a giudicare il povero e lo straniero considerandolo un fuorilegge o un delinquente prima ancora di incontrarlo e di ascoltarlo. L’ignoranza dilagante in Italia arriva a condurci a una situazione in cui è considerata impossibile una convivenza serena col diverso, se tu provi a farlo sei una minaccia al sistema.

Carissimi, noi non possiamo cedere a questa mentalità! Il Vangelo ci chiede di reagire fortemente a tutto ciò ricordandoci che la povertà va combattuta, come diceva Martin Luther King nella frase all’inizio di questo breve articolo, ma il povero va accolto!

Ciascuno è chiamato a fare qualcosa per incidere sul sistema terribile nel quale siamo immersi, che produce povertà cercando di nasconderla, anche se in fondo si può fare ben poco. Ma è ancora più vero che ciascuno può e deve accogliere il povero che è un uomo che chiede aiuto.

Attendiamo il Signore nella Gloria e nel frattempo facciamo memoria della sua venuta nella carne, ma ricordiamo che il Signore è venuto sulla terra come povero (tra i pastori), come rifiutato senza dimora (non c’era posto loro nell’albergo), come straniero e viandante (dalla Galilea alla Giudea).

Augurandovi un buon Avvento, vi lasciamo con un gioiello di Ilario di Poitiers sul benessere ingannevole e ingiusto:

“Oggi noi dobbiamo combattere contro un nemico che non ci ostacola ma ci lusinga: Egli non percuote più il nostro dorso ma ci accarezza il ventre, non confisca i nostri beni ma ci arricchisce per la morte, non ci mette in carcere per la nostra libertà ma ci riempie di incarichi nella sua reggia per renderci schiavi, non spossa i nostri fianchi ma si impadronisce del cuore, non taglia la testa con la spada ma uccide l’anima con l’oro, cerca l’unanimità per impedire la pace… costruisce le chiese per distruggere la fede”.

Don Matteo Malavolti