Buona Pasqua

Un giorno un non credente voleva convincere un rabbino sulla inesistenza di Dio. La risposta del rabbino fu: e se fosse vero?!
La difficoltà oggi è quella di annunciare la resurrezione dentro una cultura dell’immediato, del concreto del pragmatico.
Possiamo anche noi provare a percorrere la via del paradosso.
Se fosse vero che non siamo solo ossa, carne e sangue, ma anche desiderio e apertura di infinito?
Se fosse vero che l’uomo non è solo un fascio di istintualità, a volte brutali, ma anche ragione critica e pensante?
Se fosse vero che l’uomo non è solo egoismo interessato, ma capacità di gratuità, anche se deve farsi strada in mezzo alle spinte dell’avidità?
Se fosse vero che l’uomo non è puro presente, ma ha insito in sé un oltre, un al di là, un di più, anche se sovente è imprigionato nelle emergenze dell’attuale?
Se fosse vero che l’umanità non è solo imprigionata dall’odio, dalla guerra, non è solo produttrice di morte, ma è anche capace di pace, di dialogo, di bellezza, che emergono a volte con flebile voce dentro il marasma della violenza?
Se fosse vero che l’uomo non è solo una infinitesima particella del creato, perduta nello spazio, ma fosse anche anelito all’eternità?
Se ancora fosse vero che ogni uomo deve affrontare la propria morte, ma può coltivare la fede nella supremazia della vita?
Se qualcosa di tutto questo può essere vero, se leggiamo l’uomo nella sua totalità, allora è possibile credere che Gesù Cristo ha vinto la morte e ha aperto per tutti l’accesso alla vita. Allora l’amore per la vita può diventare un punto di riferimento, può essere un programma di vita, un inizio di resurrezione anche per noi.
Da quella pietra rotolata dall’ingresso del sepolcro nasce la speranza che non è semplice attesa, ma cantiere di un mondo e di una umanità nuova.

Buona Pasqua

Don Giovanni Perini