Termine progetto Emergenza Freddo
Anche quest’anno il mese di aprile è arrivato, e tra i tanti appuntamenti si vede anche la chiusura del progetto Emergenza Freddo 23/24, coordinato dal Comune di Biella, e realizzato grazie alla collaborazione di enti pubblici, privati, del terzo settore e alla sensibilità di tanti donatori e volontari.
La nostra Caritas, insieme ai volontari dell’associazione La Rete a noi legata, è infatti da sempre impegnata a sostegno delle persone accolte mettendo a disposizione sia spazi di accoglienza che fornitura gratuita di pasti e vicinanza a tutti e tutte coloro che ne abbiano bisogno nel periodo più delicato dell’anno: l’inverno!
L’edizione di quest’anno ha confermato i numeri in forte crescita dell’anno scorso, per cui oltre all’ordinaria accoglienza notturna fornita dal servizio del dormitorio, attraverso la messa a disposizione di appartamenti e posti letto in seminario e ostello, si è riusciti a dare una buona risposta al bisogno, fornendo riparo, pasti caldi, accoglienza, rifugio e calore umano, da parte di operatori preparati e volontari.
E’ proprio questo il punto: oltre ai numeri, molto importanti per capire la dimensione del progetto, è importante sottolineare che si tratta di persone, uomini e donne, ognuno con una propria storia, con un proprio bisogno, con necessità di assere accolti, ascoltati, rincuorati.
La situazione numerica ha visto: 20 posti fissi in dormitorio, il quale ha visto un passaggio di 70 persone (58 uomini e 12 donne), e 26 posti uomini in accoglienza diffusa. Non vengono conteggiate le persone che sono state accolte tramite progetti autonomi continuativi e non delimitati nei mesi invernali, da parte di parrocchie, realtà comunitarie e progetti di housing istituzionali.
Terminato il progetto, qualcuno verrà inserito in progetti di accoglienza straordinari (CAS), qualcuno cercherà fortuna altrove, con la speranza di non finire nel girone dello sfruttamento lavorativo, qualcuno verrà sostenuto da progetti di huosing territoriale.
Purtroppo, ad oggi, sappiamo che ci sono persone che vivono per strada o in soluzioni autonome (il che non vuol dire dignitose), ma finché le istituzioni preposte non hanno a disposizione mezzi, risorse e volontà, la realtà dei fatti sarà questa, e il fatto che “almeno non stanno al freddo”, resta comunque una magra e disumana consolazione.
Come ogni anno, Emergenza Freddo mette in comunicazione tante persone di buona volontà, le quali, con donazioni, inventiva e dedizione contribuiscono alla realizzazione del progetto, testimoniando che solo collaborando si riesce a realizzare, con la speranza di contaminare altri all’interesse del bene comune .
Tante iniziative sono state realizzate in questi mesi: dall’organizzazione di un’asta benefica, alla promozione della raccolta fondi, dal coinvolgimento delle persone accolte in vari eventi del territorio, alla realizzazione di un centro diurno nelle ore più fredde, in cui sono transitate 90 persone.
Anche se il freddo è passato per dare spazio a temperature primaverili, non deve calare l’attenzione a questo progetto, perché, tempo qualche mese, le temperature scenderanno, e ci saranno ancora persone senza dimora, e necessità di accoglienza. Di sicuro non sarà una “emergenza”, (termine che si è deciso di tenere, per connotare l’accoglienza invernale), ma un progetto pianificato e programmato come tutte le edizioni fin’ora realizzate.
L’auspicio più grande è sempre quello che non ci sia il bisogno di attivarlo, ma questa visione utopica, per ora , è ben lontano dalla realtà.
Fabrizio Mosca