Voce del verbo intrecciare

Voce del Verbo Intrecciare. Il Bene che risana e che guarisce.

Sabato 8 giugno 2024 si è svolta una nuova edizione dell’evento VOCE DEL VERBO INTRECCIARE, in cui molte persone chiamate a vivere un’esperienza di condivisione, hanno passato qualche ora insieme, partendo con un momento dedicato al “benessere” praticando attività varie per poi dividersi in piccoli gruppi dedicando un po’ di tempo alla riflessione, e condividendo il momento della cena con successiva animazione musicale . Di seguito una testimonianza di un partecipante:

“Anche questa volta abbiamo avuto la sensazione di essere attesi, come se ci fosse qualcuno o qualcosa che ci avesse dato appuntamento qui … oggi, per regalarci questo dono di “condivisione”. 

Forse non ne avevamo neppure una gran voglia, ma ci siamo fidati e siamo venuti qua, chiamati da posti diversi, in età diverse, proiettati da vite diverse. E ci siamo dati questo appuntamento per regalarci una occasione di incontro … ci siamo messi comodi, ci siamo guardati e ci siamo ri-conosciuti. 

Voce del verbo Intrecciare è davvero una occasione unica per ascoltare e vivere il Bene che ci Lega, quel sottile filo prezioso che ripara le nostre vite, che le risana e guarisce le ferite.

Un Bene fatto di cose semplici ma bellissime, di piccole fatiche che nascondono grandi rivelazioni, un bene capace di guarire relazioni, rapporti, cuori, situazioni, famiglie, oppure intere comunità. 

Divisi in piccoli gruppi ci siamo dati il tempo per riconoscerci in quello che siamo, semplici fratelli in cammino, ogni tanto legati da situazioni di bene, fatto o ricevuto. 

E allora ce lo siamo raccontato questo bene, abbiamo aperto i nostri cuori, tolto un attimo le maschere e messo in comune questo strano potere di guarigione del bene. Scoprendo i piccoli miracoli che salvano.

Abbiamo capito insieme che il bene passa attraverso le persone, che siamo guariti perché qualcuno ci ha amati e lo ha fatto gratuitamente, semplicemente, senza calcoli. 

Abbiamo capito che non ci sono vite scassate o storie sbagliate, che siamo tutti semplicemente quello che siamo, qui e adesso, e che vale la pena dirci l’un l’altro: “mi interessi tu, sono qui per te”.

Abbiamo provato la commozione della verità, quella che regala sorrisi e che fa stringere mani.

 In questo dobbiamo sperare. 

Che il bene possa guarire, che per proteggerlo valga la pena sprecarlo a piene mani, che ogni famiglia, amicizia, associazione, famiglia lo cerchi e lo celebri. 

Dobbiamo difendere questo bene, è l’unica medicina che ci resta. 

L’auspicio è che l’esperienza vissuta porti i sui frutti, e ne siamo certi, nel frattempo, raccogliendo le impressioni ed i rimandi dei presenti, si sta impostando la prossima edizione che sarà probabilmente l’anno prossimo

Fabrizio Mosca e Massimo Negro