Ognuno vive le sue paure

Ognuno vive le sue paure, perché nella vita molte cose ci spaventano e ci ossessionano.

Con i ragazzi si faceva un gioco liberatorio che consisteva nel parlare insieme delle proprie paure, poi le si scrivevano su dei fogli e alla fine si faceva un falò per eliminare simbolicamente tutto ciò che spaventava le persone. Ma il passaggio più importante era parlarne, diventarne coscienti, chiamarle per nome. C’è chi è ossessionato da animali, o chi ha paura del futuro o della morte, c’è chi non riesce ad avere un atteggiamento sereno verso tutto o tutti coloro che rappresentano lo sconosciuto, l’ignoto, il diverso.

Ci sono fondamentalmente due modi per non diventare succubi delle nostre quotidiane ossessioni: il divenirne consapevoli e conoscere ciò che fa paura, perché questa il più delle volte nasce ed è alimentata dall’ignoranza delle cose e delle persone e ingrandita dall’immaginazione.

Ci facciamo l’augurio che il riposo estivo ci permetta di affrontare con più coraggio e libertà gli spettri della nostra esistenza.

 

don Giovanni Perini

Direttore