Nessuna donna nasce prostituta
Scrivere sul fenomeno della tratta sarebbe sin troppo facile, basterebbe citare le numerose statistiche che vengono pubblicate, il difficile è descrivere la barbarie di un racket, quello della prostituzione, che rende schiave giovani donne per soddisfare i piaceri di una società che si dice emancipata.
L’obiezione più comune che si sente dire, quando si parla di questo tema, è: “Ma, in fondo, se vogliono possono smettere” oppure “Se lo fanno è perché a loro conviene” ed invece non è così la tratta è una schiavitù anzi è la nuova forma di schiavitù basata su una richiesta malsana di godimento sessuale.
Mi ha sempre colpito una frase di don Oreste Benzi, fondatore della Papa Giovanni XXIII, che dice: “nessuna donna nasce prostituta” perché legge il fenomeno a partire non da fredde statistiche ma dal dato reale che chi è spinto, spesso con violenze sia fisiche che psicologiche, a prostituirsi è un essere umano che va tutelato.
Spesso ho incontrato queste ragazze ed a volte le ho accolte e mi sono sempre trovato davanti persone incapaci di reagire perché rese così vulnerabili da impiegarci giorni se non settimane a rivelarti i loro vero nome.
Però mi ha colpito ancor di più il loro coraggio nell’accettare la proposta, che i vari gruppi di unità di strada, faceva loro di potere uscire da questo girone infernale che è lo sfruttamento sessuale ai fini della prostituzione.
Ho sempre nel cuore l’abbraccio di una di queste ragazze che, dopo giorni di silenzio e di accettazione quasi forzata delle cure fatte da mia moglie e da me, una mattina a colazione mi ha abbracciato e, rivelando per la prima volta il suo vero nome, mi ha sussurrato, in un inglese approssimativo, “tu sei il mio nuovo papà, non quello che mi ha venduta“ ora, questa giovane donna che non ho più rivisto ma ho seguito a distanza, lavora ed ha una sua famiglia e, almeno per lei, si è realizzato quel sogno custodito nel cuore alla partenza dall’Africa.
Ricordo anche il grido di accusa che, durante una testimonianza di una di queste ragazze uscita dal tunnel della prostituzione, diceva: “io, in Nigeria, avevo sempre immaginato l’Italia come il paese della libertà, ed invece, costretta sulla strada a prostituirmi, ho trovato italiani che compravano il loro piacere fregandosene della mia libertà”.
Queste Parole dovrebbero farci riflettere e colpirci nel profondo sino a renderci irrequieti per poter dire, a tutti coloro che vanno a prostitute o che semplicemente tollerano il fenomeno lasciandoselo scivolare addosso:
“NESSUNA DONNA NASCE PROSTITUTA, SIAMO NOI CHE PERMETTIAMO LO DIVENTI”
Luca Formaggio, APG23