MUSE alla lavagna

La Caritas e i ragazzi delle scuole di Biella unite contro la tratta

Le Muse rappresentano nella cultura classica le dee ispiratrici delle principali arti conosciute dall’uomo e la Fondazione CRB le ha messe “alla lavagna” per far conoscere ai ragazzi il valore del sapere: è nato così il progetto “Muse alla lavagna” che, dal 2011, ha portato nelle scuole biellesi un nuovo tipo di offerta formativa, basato sulla condivisione di esperienze che coinvolgono sia studenti sia insegnanti.

Anche quest’anno, nonostante le difficoltà della didattica a distanza, la Caritas Diocesana di Biella ha incontrato alcune classi delle scuole secondarie del territorio Biellese all’interno del progetto MUSE ALLA LAVAGNA – con una linea laboratoriale intitolata IL CORAGGIO DELLA LIBERTA’, in cui è stato raccontato e analizzato il fenomeno della tratta degli esseri umani(sotto diversi profili), anche in relazione al contesto territoriale in cui viviamo.

Dopo un primo incontro in classe, gli studenti hanno avuto l’occasione di incontrare virtualmente Blessing Okoedion, oggi mediatrice culturale, che ha raccontato il suo inferno come ex vittima di tratta nelle mani dei trafficanti, e la giornalista e scrittrice Anna Pozzi, cha ha accompagnato i ragazzi in un percorso di informazione e narrazione.

Oggetto di confronto e dibattito tra i ragazzi, il laboratorio ha l’obiettivo di fornire gli strumenti utili e le conoscenze necessarie per scardinare luoghi comuni e fragili convinzioni che spesso agevolano modi di pensare superficiali… un primo passo verso il confronto costruttivo su tematiche che spesso sono alimentate dalla spettacolarità delle notizie invece che dal dialogo e dal coinvolgimento in prima persona.

Nel messaggio di Papa Francescoin occasione dell’8 febbraio di quest’anno, in cui si ricorda Santa Giuseppina Bakhita, si sottolinea come sia importante e urgente “lavorare per un’economia che non favorisca, nemmeno indirettamente, questi traffici ignobili, cioè un’economia che non faccia mai dell’uomo e della donna una merce, un oggetto”.Crediamo e siamo convinti che incontrare e dialogare con i giovani del nostro territorio che abiteranno il domani sia un primo passo per la costruzione di un’economia giusta e migliore, in cui ogni forma di schiavitù possa essere un ricordo lontano e dimenticato!

Cogliamo l’occasione per ringraziare anche le professoresse che hanno creduto in questo progetto e tutti i ragazzi che ne hanno preso parte; grazie per l’entusiasmo e l’interesse dimostrato!