L’importanza della speranza

Il Giubileo è iniziato ufficialmente con l’apertura della Porta Santa a San Pietro il 24 dicembre. La parola “giubileo” deriva da “yobel”, il corno di montone usato anticamente per indicarne l’inizio, e si celebra ogni venticinque anni fin dai tempi degli antichi ebrei. Per i fedeli cattolici è un’occasione di riconciliazione con Dio attraverso il pellegrinaggio, la preghiera, la confessione, le opere di bene e l’Eucarestia. Coloro i quali per vari motivi, ad esempio malattia o carcerazione, non possono andare a Roma possono ricevere l’indulgenza plenaria andando a Messa, confessandosi e facendo la comunione offrendo la propria “sofferenza” e vita quotidiana. Dice il Papa a proposito del Giubileo: “Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante”.

Nella Bolla d’Indizione del Giubileo, il Papa traccia un nuovo decalogo affinché la speranza si concretizzi in attitudini e modalità che rendono presente l’amore di Dio. Ecco dunque il decalogo della speranza, secondo “Spes non confundit”:

  1. Porre attenzione al tanto bene che è presente nel mondo.
  2. Ricercare la pace dentro ogni conflitto.
  3. Guardare al futuro con speranza, sostenendo la necessità di un’alleanza sociale per la speranza che sia inclusiva.
  4. Essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli in difficoltà, ad esempio i detenuti.
  5. Segni di speranza andranno offerti agli ammalati e a chi si trova in condizioni di vita particolarmente faticose, ad esempio chi ha una disabilità.
  6. Di segni di speranza hanno bisogno i giovani; il loro slancio sia presente in tutto il Giubileo.
  7. Hanno bisogno di segni di speranza anche i migranti, che abbandonano la loro terra alla ricerca di una vita migliore.
  8. Segni di speranza andranno offerti agli anziani, che spesso sperimentano la solitudine.
  9. Speranza serve per i tanti poveri, vicini e lontani.
  10. Aprire il cuore per essere pronti a perdonare. Perdonare non cambia il passato, ma permette di cambiare il futuro e di vivere in modo diverso, senza rancore, livore e vendetta.

Valentina Grigoli operatrice Caritas