Liberi di danzare contro la tratta
21 milioni di persone vivono in condizioni di sfruttamento o di abuso
Lo scorso 8 febbraio è stata celebrata la decima edizione della Giornata Mondiale contro la Tratta di Persone, giornata istituita nel 2015 per volere di Papa Francesco in occasione della festa di Santa Bakhita, suora sudanese vittima di tratta. Questo appuntamento annuale rappresenta per la nostra Caritas e per le associazioni del Tavolo Tratta di cui Caritas fa parte, l’occasione per raccontare il traffico di esseri umani: un fenomeno globale che rappresenta la seconda economia illegale al mondo, in continua e rapida evoluzione. Ogni anno, circa 21 milioni di persone (giovani uomini e donne, bambini e neonati), vengono attirate da false prospettive, reclutate, trasferite e obbligate a lavorare e vivere in condizioni di sfruttamento o di abuso.
Strumento di libertà
Quest’anno abbiamo scelto la danza come strumento per raccontare questa aberrante piaga dell’umanità ai nostri giovani; strumento che vuole essere segno di libertà, di leggerezza e dignità. Anche se i trafficanti sono sempre un passo avanti, anche se il fenomeno è sommerso e difficile da far emergere, anche se sembra non ci riguardi, è importante parlarne, far sentire la voce di chi non ha voce, guardare negli occhi le vittime della tratta e dare loro la dignità di essere umano, che non ha prezzo, che non è in vendita, che è troppo preziosa per essere persa per sempre! La scuola di danza L’Arabesque di Biella, diretta da Stefania Vannucci con Emanuele Leone si è esibita in un flashmob realizzato dagli allievi e le allieve dei corsi Avanzati di danza Moderna, che hanno saputo dare spazio alle emozioni e riunire curiosi, passanti e simpatizzanti.
Caritas è costantemente impegnata nella lotta contro il traffico di esseri umani
A Febbraio si è svolto anche il laboratorio IL CORAGGIO DELLA LIBERTA’ di Muse alla Lavagna, gestito dalla Caritas Diocesana di Biella, incentrato sulle dinamiche, il contesto, gli ambiti di sfruttamento del traffico di esseri umani, con un focus sui progetti di contrasto a tale fenomeno promossi nel Biellese (quali case di fuga, alloggi protetti, unità di strada, sportello antitratta, attività di sensibilizzazione e advocasy), che quest’anno ha visto gli allievi e le allieve delle scuole secondarie di II grado di Biella e Valdilana. Nella mattinata di venerdì 9, gli studenti hanno incontrato Blessing Okoedion, che, uscita dall’inferno della tratta, oggi lavora come mediatrice culturale, e Anna Pozzi, giornalista, scrittrice ed esperta del fenomeno; è stata davvero un’occasione unica per mettersi in ascolto di storie che nessuno vorrebbe ascoltare, ma che vanno raccontate, perché, con lo sforzo e il protagonismo di ciascuno di noi, un giorno si possa dire che la tratta è vinta, che la schiavitù non esiste più, e che la nostra società, che ogni anno paga migliaia di prestazioni sessuali e sfrutta gli esseri umani a proprio piacimento, è guarita. I ragazzi, più di 150, hanno accolto molto positivamente le attività e hanno ascoltato con silenzio quasi assordante ogni parola delle due ospiti; Blessing non ha usato mezzi termini: è arrivata dritta alle coscienze dei partecipanti, sottolineando che “aprire la bocca è un modo per spezzare un’altra catena, quella della menzogna. Perché sulla menzogna non si costruisce niente. Solo riconoscendo il valore della verità e di ciò che è buono e giusto si può costruire un futuro di libertà per tutti”.
Caritas è costantemente impegnata nella lotta contro il traffico di esseri umani, in collaborazione con l’ente antitratta Cooperativa Maria Cecilia e le realtà del Tavolo Territoriale contro la Tratta, per promuovere la dignità umana attraverso progetti di protezione, accompagnamento e animazione.
Caterina Ramella Gal, referente tratta per Caritas Biella