Hope Club
Quando mi è stato chiesto di scrivere due parole su come fosse nato Hope Club e di fatto che cosa fosse, mi sono reso conto che sarebbe stato difficile racchiudere in poche righe il percorso e l’essenza di questo gruppo di giovani del biellese.
Il percorso di Hope Club nasce nel 2017 quando un gruppo di giovani delle parrocchie di Biella si riunisce nel contesto della missione popolare giovanile, con la voglia di diffondere il Vangelo tra i propri coetanei e non solo. Nel corso del tempo il gruppo cambia, evolve, si trasforma e a mano a mano nasce la volontà di affrontare temi legati a quelle categorie di persone che la società considera gli “scartati”: persone ai margini della vita pubblica che soffrono lo stigma sociale di pregiudizi etnici, religiosi o di situazione di vita e alle quali di solito vengono precluse opportunità e possibilità.
Durante gli anni iniziano quindi percorsi e cammini di conoscenza, ascolto e inclusione: si costruiscono, per citare alcuni esempi, relazioni con il campo della comunità Sinti della città, iniziano attività con i carcerati della casa circondariale, partono progetti di doposcuola per bambini e bambine in difficoltà, si iniziano dei percorsi con ragazze e ragazzi migranti che hanno la necessità di prendere la patente di guida. Tutto ciò con lo scopo di portare, in un’ottica evangelica, un pizzico di speranza alle persone incontrate, accendere un riflettore per conoscere e far conoscere queste realtà e infine per provare a dare una voce a chi solitamente fa i conti con l’indifferenza di istituzioni e comunità locali.
Tutti questi percorsi hanno il loro culmine in eventi di vario genere, organizzati nel mese di aprile/maggio e aperti alla comunità cittadina: sono stati organizzati, per esempio, spettacoli e concerti sul tema Sinti e sul Carcere, conferenze e incontri sul tema della scuola e dei migranti, si è organizzata una corsa per le persone affette da disabilità.
Di conseguenza nel corso del tempo si inizia a sentire la necessità di fare un passo aggiuntivo e così dopo molti pensieri e riflessioni, Hope Club diventa associazione di volontariato arrivando a sancire un nuovo inizio nel cammino del gruppo.
Personalmente ritengo che Hope Club abbia posto le basi per poter fare tanto per una comunità locale che forse ha il grande bisogno di sapere che “l’altro”, “il diverso” e “lo scartato” non sono i pregiudizi che si portano dietro ma sono i nostri vicini, sono persone che racchiudono in loro opportunità e grandi potenzialità di fare tanto e che basta la voglia di conoscere ed incontrare per poter iniziare a cambiare le cose e vedere il bello, il buono e la speranza anche in contesti di disagio sociale.
Nicolò Azzarello