#continuiAMO ad essere Comunità!
A fronte della propria salute e di quella degli altri non bisogna dimenticarsi di coloro che, in questo momento di difficoltà, patiscono ancora di più le restrizioni imposte dal Governo per contrastare il coronavirus: persone con fragilità mentali, con disabilità, anziani, senza fissa dimora, persone sole o che vivono in situazione di grande indigenza e persino i carcerati.
In questi giorni il nostro sforzo è quello di mantenere attivi, rispettando le prescrizioni per la salute pubblica e la tutela di tutti, i servizi caritativi: la mensa, l’emporio, la distribuzione dei generi alimentari di prima necessità, dei farmaci non mutuabili, secondo le modalità diverse adottate da parrocchia a parrocchia, da servizio a servizio.
D’altronde è anche questo un aspetto della “prossimità” della chiesa. “Una prossimità – come ha detto il vescovo di Biella, monsignor Roberto Farinella – che ha il volto della carità”, vissuta concretamente con i servizi essenziali a favore dei poveri, in accordo con le autorità pubbliche e con le dovute precauzioni, allargando il cuore anche a coloro che vedono peggiorare la propria condizione per via dell’emergenza.
INDICAZIONI PER LA PROSSIMITA’ IN EMERGENZA CORONAVIRUS
Carissimi,
a seguito della pandemia coronavirus e dei relativi continui provvedimenti normativi finalizzati principalmente ad arginare la diffusione del contagio del virus, molte Caritas parrocchiali ci hanno contattato chiedendo chiarimenti e sostegno. Le domande pervenuteci sono tante, variegate e riguardano sia la preoccupazione nel dare risposte ai poveri mediante i classici servizi in essere e altri straordinari, sia la gestione degli stessi attraverso i volontari. Tutti questi interrogativi, ovviamente devono fare i conti con le nuove norme emanate. Il nostro desiderio sarebbe quello di poter fornire risposte esaustive a ogni singola richiesta, ma insieme con voi siamo consapevoli dei nostri limiti. Questi limiti sono ancora più evidenti in considerazione del fatto che da nessuna parte vien fatta esplicita menzione dell’assistenza ai più poveri (basta pensare ai senza dimora), o comunque che facciano parte delle fasce più deboli e soggette a rischio, anche dal punto di vista psicosociale.
Pertanto, partendo da quanto contenuto nelle norme (consigliamo di consultare il sito del Ministero dell’Interno che viene costantemente aggiornato) e che comunque devono essere rispettate, mantenendo i rapporti che mai come in questo momento sono essenziali con i Sindaci e, nel caso, con il Prefetto e tutte le altre autorità preposte, vi informiamo che:
- Per quanto riguardai servizi caritativi (specialmente quelli essenziali), sifaccia di tutto per tenerli aperti, ridefinendoli alla luce delle norme stesse.
- L’ufficio giuridico della CEI, sentito il capo di gabinetto del Governo, ci ha comunicatoche i volontari possono recarsi presso i centri ove svolgono servizio, portando con sé l’autocertificazione(tale documento è valido esclusivamente per il servizio stesso e non per altri motivi). Raccomandiamo vivamente di verificare le coperture delle polizze assicurative in essere nei confronti dei volontari.
- Contatteremo nei prossimi giorni le Caritas parrocchiali e realtà caritative operanti in diocesi per valutare insieme la possibilità di utilizzare immediatamente parte dei fondi 8×1000 previsti per il 2020 per fronteggiare questo momento di crisi,a partire dai bisogni più urgenti ed essenziali dei più poveri ed esclusianche dai provvedimenti istituzionali attuali e futuri. Caritas diocesana assicura la continuità delle proprie attività in primo luogo proprio a vostro servizio, in coordinamento costante con Caritas Italiana e le altre Caritas in Italia e con le Istituzioni preposte al coordinamento.
Teniamoci uniti, mediante la preghiera, il confronto ed il sostegno fraterno per individuare, con creatività, le piste più adeguate per, una volta di più, “ripartire dai poveri per costruire Comunità”.
Augurando a tutti un buon lavoro, vi saluto cordialmente
Stefano Zucchi
DIRETTORE CARITAS DIOCESANA BIELLA