Ciarlatani e cuore freddo
Sono parole che usa il Papa nel suo messaggio per questa Quaresima.
I ciarlatani li individua in quelle persone o realtà che “offrono soluzioni semplici e immediate alle sofferenze, rimedi che però si rivelano completamente inefficaci”: dalla rincorsa sfrenata al guadagno, all’offerta di droghe e di dipendenza che tolgono all’uomo libertà, consapevolezza, dignità, ma soprattutto rinchiudono l’uomo e lo imprigionano dentro le contorte situazioni dell’esistenza, rendendolo incapace di guardare alla società e di esserne cittadino attivo e impegnato.
Ma il male peggiore viene dal raffreddamento del cuore, dall’incapacità di amare che genera indifferenza, disprezzo degli altri e si trasforma in solitudine e molte volte in rancore sociale.
Il Papa suggerisce come soluzione l’esperienza del digiuno, vale a dire l’esperienza di una fame che fa emergere i veri bisogni della persona; la preghiera, ossia la coltivazione di un sentimento di semplicità e di affidamento; e infine l’elemosina, che non è la monetina lasciata cadere nelle mani del povero ma esattamente il rinfocolamento dell’amore, fatto di compassione e tenerezza.
don Giovanni Perini
direttore