Art. 27 LA pena deve essere rieducativa

ART.27 della Costituzione Italiana

Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

 

Con l’obiettivo della rieducazione il 1 di giugno è partito il progetto di accoglienza per 9 detenuti privi di risorse economiche ed affettive (riferimenti familiari, alloggiativi, lavorativi, ecc.), in condizioni psico-fisiche di autosufficienza e che abbiano i requisiti per essere ammessi ad una misura alternativa, in particolare, detenuti con fine pena non superiore ai 18 mesi e che possono accedere alla detenzione domiciliare ai sensi del DL 18 marzo 2020 n. 18 (art.123). Gli alloggi messi a disposizione (2 alloggi singoli e 1 in situazione di cohousing) sono stati allestiti con tutto l’equipaggiamento necessario a renderli funzionali e dignitosi. Ad oggi vi è una persona inserita e nelle prossime settimane dovrebbero pervenire altre segnalazioni.

La proposta è stata presentata dall’ATS Accoglienza Plurale (di cui Caritas è partner), strutturando l’accoglienza in 1 struttura di co-housing e 2 alloggi autonomi, coinvolgendo le reti territoriali attive e competenti sia sul versante accoglienza senza dimora, che sul tema carcere (Tavolo Carcere). L’azione si rivolge prevalentemente a quella fascia di popolazione detenuta che delinque senza un progetto criminale, ma in conseguenza di una generale incapacità di costruire un proprio percorso di vita regolare. Si tratta dunque di persone che, proprio in quanto prive di sufficienti e adeguate risorse interne ed esterne, necessitano di una presa in carico per accedere alle risorse che un territorio offre per garantire il pieno diritto di cittadinanza.

La premessa sostanziale per questo tipo di intervento è il riconoscimento della dimora come diritto umano di base. A questa premessa fanno da completamento due presupposti dell’approccio Housing First che afferiscono alla dimensione individuale e ambientale. Rispetto a quella individuale viene valorizzata la capacità dell’individuo di riacquistare uno stato di benessere psico-fisico. A livello ambientale, la disponibilità di una casa, il supporto di un’equipe per ridefinire il proprio ruolo sociale, l’integrazione sociale e il ritorno progressivo alla vita di comunità, rappresentano la struttura relazionale e comunitaria imprescindibile che l’approccio Housing First vuole valorizzare attorno alla persona, per dare efficacia alla stabilità abitativa.