L’abbraccio
Costruire la pace, coltivando il bene. L’occasione ci viene paradossalmente proprio dall’orrore della guerra. Perché l’unica risposta al male resta sempre il bene. E di questo bene che prova a conquistare terreno anche nel biellese in questi giorni ci sono tracce importanti, con una generosità crescente tra i cittadini, con una grande quantità di iniziative di solidarietà, con la disponibilità ad aprire le proprie porte di casa all’accoglienza.
L’abbraccio a chi soffre prova così a prendere forma. L’impegno però ora va rivolto a come trasformare una positiva generosità istintiva, emotiva, in percorsi di cambiamento profondo nostro e delle nostre comunità.
Per questo, mentre continuiamo a sostenere i cittadini ucraini sotto assedio con progetti di emergenza gestiti dalle Caritas stesse presenti nel paese, e i profughi nei paesi confinanti, abbiamo deciso di provare a lanciare un coordinamento di tutte le iniziative di accoglienza “familiare” gratuita sul territorio.
Tutti i livelli istituzionali con cui lavoriamo e ci coordiniamo raccomandano di fare riferimento alla Prefettura locale per la gestione delle accoglienze ed invitiamo a cercare di sostenere lo sforzo del territorio di costruire un sistema organico di qualità dell’accoglienza. La stessa Prefettura si sta occupando attivamente di reperire, anche coinvolgendo i Comuni, strutture di accoglienza adeguate, finanziate con fondi ministeriali e responsabilità legate ai protocolli specifici sul modello dei già attivi Centri di accoglienza straordinari per richiedenti asilo, affidati ad enti gestori con procedure ad evidenza pubblica.
La regia pubblica resta elemento imprescindibile per poter operare bene in favore dei profughi.
Ad oggi, tuttavia, nel biellese la quasi totalità delle accoglienze è avvenuta invece spontaneamente per contatti diretti e ricongiungimenti con i cittadini ucraini già presenti nel biellese presso le loro abitazioni o di persone a loro vicine, con qualche preoccupazione sulla sostenibilità delle stesse nel medio periodo e sulle opportunità così offerte a chi è accolto.
Abbiamo anche ricevuto numerose spontanee disponibilità all’accoglienza, alloggiative e di volontari, che continuiamo a raccogliere, ma sappiamo, grazie alle esperienze maturate nel campo dell’accoglienza, che occorre sostenere e “qualificare” queste disponibilità.
Come ufficio diocesano Caritas abbiamo così costituito una cabina di regia, coordinamento e sostegno delle possibili accoglienze “spontanee” e “familiari”, ad integrazione di quelle che avverranno attraverso le strutture deputate all’ accoglienza attivate sul territorio (spesso appartamenti). Si lavorerà così comunque in relazione stretta col sistema istituzionale, a garanzia di chi è accolto, ma al di fuori dei finanziamenti e appalti ministeriali.
Ritenendo fondamentale la dimensione generativa di bene e fraternità nelle nostre comunità, abbiamo quindi intenzione di attivare, intorno ad ogni accoglienza, una comunità che accoglie, accompagna e sostiene nel medio/lungo periodo, materialmente e moralmente.
In questa prospettiva invitiamo quindi chi desidera farsi promotore dell’attivazione di gruppi di sostegno alle accoglienze a prendere contatto con noi per avere ogni informazione che sia necessaria in questa direzione.
Caritas diocesana Biella Tel. 01522721 int 233 da lunedì a venerdì dalle 8:30 alle 12:30; caritas@diocesi.biella.it www.caritasbiella.it