“Benedetta”
Sabato 11 maggio ore 21 – Auditorium di Città Studi
Ingresso libero ad esaurimento posti
Benedetta, nonostante i crimini subiti, sofferti e provocati, si aspetta, citando Simone Weil, che comunque le venga fatto del bene e non del male e per questo è sacra. E poiché l’attendersi comunque del bene e non del male è una condizione propria del genere umano, Benedetta ci ricorda che siamo sacri. Per questo le vogliamo un gran bene.
Benedetta si sdoppia per non essere travolta dal reale, dall’incubo della sua condizione. Nello sdoppiarsi sbraita, si insulta, si detesta, si teme. Ma poiché sdoppiarsi davanti all’incubo, al reale è una reazione propria del genere umano, Benedetta ci sdoppia, facendoci vivere la tensione della separazione e la naturale propensione alla ricomposizione. Nel voler ricomporre Benedetta, altro non vogliamo che ricomporre noi stessi. Benedetta ci impone la ricomposizione ed è per questo che ci affascina.
Benedetta ci svela, raccontando dall’interno, la condizione femminile nei contesti di criminalità organizzata di cui nessuno sa nulla perché sfugge alla cronaca, alla letteratura iperrealistica, agli studi di genere. Nel farlo apre le porte della poesia in contesti che hanno messo all’indice la poesia.
Il suo è un atto rivoluzionario come è rivoluzionario che a recitare il suo personaggio siano Donatella e Margherita, due donne che hanno iniziato in carcere il loro percorso teatrale e che ora lo continuano professionalmente da libere. Grazie a lei, grazie a loro, si inventa una nuova lingua con cui raccontare e parlare della criminalità organizzata “il cui valore – scrive Nando Dalla Chiesa – è incalcolabile perché queste donne, anche se non denunciano, non tradiscono, possono diventare un fatto esemplare per il paese”.
Seguirà dibattito tra il regista, le attrici e Sonia Caronni (Garante delle persone private della libertà personale – Comune di Biella).
Apertura porte ore 20.30.
L’evento è organizzato dall’HopeClub, in collaborazione con il Tavolo Carcere di Biella. Lo spettacolo è prodotto nell’ambito del progetto “Educarsi alla Libertà” realizzato dalla Cooperativa Teatroincontro e patrocinato da: Rai Cinema, Quality Film, Ministero della Giustizia, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Civica scuola di teatro Paolo Grassi, Fondazione Vismara, Fondazione di Piacenza e Vigevano.